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In un mondo sempre più attento alla qualità degli ingredienti e alla sostenibilità della filiera, Cultipharm© emerge come una delle realtà più avanzate nel campo dei botanicals in vertical farming. Nata nel 2021 dalla collaborazione tra Idromeccanica Lucchini SpA e SeSe Srl, l’azienda ha l’obiettivo di portare sul mercato piante officinali coltivate in ambienti controllati, con un livello di purezza, tracciabilità e personalizzazione impensabile nei sistemi agricoli tradizionali.

Perché rivoluzionare la produzione di botanicals?

Negli ultimi anni, il mercato dei botanicals ha visto una crescita esponenziale, spinta dalla crescente domanda di prodotti naturali, sicuri e tracciabili. Tuttavia, molte materie prime provengono da filiere estere difficili da controllare, spesso contaminate da pesticidi, metalli pesanti o con basse concentrazioni di principi attivi.

Cultipharm© risponde a queste criticità con un modello innovativo di botanicals in vertical farming: le piante vengono coltivate in ambienti completamente chiusi e sanificabili, privi di contaminazioni esterne e ottimizzati per stimolare la biosintesi naturale dei principi attivi. In questo modo, è possibile utilizzare il botanico tal quale, senza necessità di estrazioni selettive, conservando l’intero fitocomplesso vegetale.

Uno degli elementi distintivi è il fitotrone, un impianto all’avanguardia che integra moduli verticali, germinatoi e laboratori per il trattamento della materia prima. Ogni parametro – luce, temperatura, umidità, substrato – è regolato con precisione, permettendo alla pianta di esprimere al massimo il suo potenziale, in ogni stagione e in qualsiasi luogo.

Il risultato? Botanicals certificati residuo zeronickel-free, sicuri e riproducibili in modo standardizzato. Un enorme passo avanti per chi lavora nel mondo della cosmeceutica e della nutraceutica e ha bisogno di materie prime personalizzabilie ad alta efficacia biologica.

Un nuovo modo di fare ricerca: tra biodiversità, tracciabilità e Superactive©

Oltre alla qualità produttiva, Cultipharm© è anche un esempio virtuoso di integrazione tra ricerca scientifica e biodiversità. Il team multidisciplinare dell’azienda – composto da agronomi, erboristi, biotecnologi e analisti – sviluppa protocolli di coltivazione brevettabili per ogni specie, collaborando con orti botanici e università italiane.

Il risultato più avanzato della ricerca Cultipharm© sono i Superactive©, botanicals coltivati con tecnologia vertical farming e caratterizzati da un profilo fitochimico potenziato e sicuro. Possono essere utilizzati direttamente, oppure trasformati in estratti personalizzati a seconda delle necessità industriali.

Una sostenibilità concreta, misurabile e certificata

Nel modello Cultipharm©, la sostenibilità non è uno slogan, ma un fatto misurabile. Le coltivazioni in ambiente controllato riducono il consumo di acqua fino al 95% rispetto ai metodi convenzionali, non consumano suolo agricolo e non utilizzano pesticidi. Inoltre, l’energia impiegata proviene da fonti rinnovabili.

Tutto ciò permette di ottenere certificazioni come “Residuo Zero” e “Nickel Free”, confermando l’attenzione dell’azienda alla salute umana e ambientale. I benefici sono evidenti anche per il territorio: una produzione più locale, filiere corte e un modello che unisce scienza, tecnologia e natura.