Nel cuore delle sfide agricole del nostro tempo — tra crisi idrica, scarsità di pascoli e aumento dei costi — nasce una risposta innovativa: il foraggio verde idroponico coltivato con tecnologia di vertical farming. A guidare questa rivoluzione è Smart Fooder Farm, un progetto che unisce sostenibilità, efficienza produttiva e benessere animale. Il risultato è un foraggio fresco, ricco di nutrienti e coltivato in ambiente controllato, che rappresenta un vero “superfood” per l’allevamento moderno.

Cos’è il Foraggio Verde Idroponico?
Il foraggio verde idroponico (HGF) è ottenuto senza suolo, fertilizzanti o pesticidi, attraverso un processo di crescita altamente controllato che consente di trasformare semi — come quelli d’orzo — in un alimento completo per gli animali in soli 6 o 7 giorni. Questo foraggio si distingue per la sua eccezionale qualità nutrizionale: contiene un’elevata quantità di proteine, vitamine A, B, C ed E, fosforo e fibra digeribile. Il suo basso contenuto di lignina lo rende altamente assimilabile rispetto all’erba medica, tanto che 1 kg di HGF equivale a 3 kg di medica verde fresca. È un prodotto completamente naturale, sicuro per il bestiame e adatto anche agli allevamenti più esigenti.
Una Soluzione Economica, Efficiente e Sostenibile
Oltre ai benefici nutrizionali, l’HGF ha un impatto notevole anche dal punto di vista economico e ambientale. La produzione richiede circa il 90% in meno di acqua rispetto ai metodi tradizionali: per ogni chilogrammo di foraggio servono solo 1,2–1,5 litri d’acqua. L’assenza di sostanze chimiche lo rende una scelta ecocompatibile, mentre la possibilità di coltivarlo direttamente nell’allevamento consente di eliminare i costi di trasporto. A parità di qualità, il prezzo di produzione è decisamente inferiore rispetto alla medica importata: si parla di circa 90 euro per tonnellata contro i 250 euro del fieno convenzionale. Inoltre, grazie alla forte automazione, il sistema richiede poca manodopera, con costi fissi minimi e un ritorno sull’investimento stimato in soli quattro anni.
Un Processo Intelligente, Automatizzato e a Ciclo Continuo
Il cuore della Smart Fooder Farm è un sistema produttivo verticale, modulare e completamente automatizzato, che permette di ottenere raccolti quotidiani, in ogni stagione dell’anno. Il ciclo inizia con la preparazione dei semi: vengono disinfettati (per esempio con una soluzione allo 0,5% di ipoclorito di sodio), lavati, messi in ammollo per 24 ore e poi lasciati germinare per 48 ore in appositi ambienti controllati.
Successivamente, i semi vengono trasferiti nei moduli di crescita. Ogni modulo ha una struttura verticale con 1152 vassoi distribuiti su 9 livelli e 8 colonne, con un ingombro di circa 8,5 x 7 x 3,4 metri. La crescita avviene sotto lampade LED a basso consumo che non generano calore e utilizzano uno spettro luminoso calibrato per stimolare la fotosintesi: 70% luce rossa, 10% blu, 10% bianca e 10% infrarossa. La temperatura è mantenuta stabile grazie a sistemi da 6,8 kW per il raffreddamento e 7,5 kW per il riscaldamento, mentre l’isolamento termico è garantito da pannelli sandwich da 60 mm.
L’irrigazione utilizza acqua ozonizzata per massimizzare la disinfezione e la sicurezza. L’acqua viene stoccata in tre serbatoi da 1000 litri, trattata con due macchine da 20 g/h e distribuita tramite micro-sprinkler: ogni modulo ha 288 irrigatori, capaci di garantire uniformità e drenaggio ottimale. Durante la crescita, i vassoi restano fermi, riducendo al minimo la manipolazione e abbattendo il rischio di contaminazioni.
La raccolta avviene ogni giorno: si svuota un modulo e si riempie un altro, a ciclo continuo. I vassoi usati vengono automaticamente lavati e disinfettati, pronti per un nuovo ciclo. Questo processo garantisce standard elevati di igiene e qualità, riduce i costi dei semi, ottimizza l’uso dello spazio e mantiene una produzione costante e prevedibile.
Risultati Scientifici e Test sul Campo
Per definire il momento ottimale della raccolta, sono stati condotti studi che mostrano come la composizione chimica del foraggio cambi rapidamente nei primi giorni di crescita. Dal giorno 5 al giorno 12, il contenuto di sostanza secca diminuisce, mentre aumentano proteina grezza, fibra e lignina. Al settimo giorno si raggiunge un equilibrio ideale tra valore nutrizionale e resa: si è calcolato che il rendimento massimo in termini di conversione seme-foraggio si ottiene proprio al sesto giorno, con una resa del 90,23%.
Un test sperimentale condotto su capre Murciano-Granadina ha confermato l’efficacia dell’HGF come alimento alternativo al fieno di erba medica. Le capre si sono adattate senza difficoltà al nuovo foraggio, mantenendo la stessa produzione di latte (0,83 litri/giorno contro 0,79 del gruppo di controllo). La composizione del latte è rimasta invariata in termini di grasso e proteine, mentre si è registrato un incremento significativo del lattosio (4,49% contro 3,98%). Un segnale interessante, che suggerisce un miglioramento nel metabolismo energetico delle capre alimentate con HGF.
Una Nuova Frontiera per l’Allevamento Moderno
Smart Fooder Farm dimostra che anche l’alimentazione animale può essere ripensata in chiave smart, sostenibile e locale. In un momento storico in cui l’agricoltura tradizionale è sempre più messa alla prova da fattori climatici e geopolitici, l’HGF coltivato in verticale rappresenta una risorsa strategica per l’allevamento, capace di garantire qualità, continuità e redditività.